Se la riforma del Csm fosse stata approvata prima di questa domenica, il quinto referendum – scheda verde per chiedere agli italiani se vogliono eliminare le firme, da 25 a 50, per candidarsi a far parte dell’organo di governo autonomo della magistratura – sarebbe stato soppresso perché ormai superato. Perché proprio la legge che il Senato si appresta a votare definitivamente dal 15 giugno prevede proprio questo, via le firme che ogni magistrato che voglia candidarsi al Csm deve mettere insieme per rendere valida la sua discesa in campo.
È tutta da dimostrare la tesi che proprio dietro queste firme si nasconda il “mostro” delle correnti, cioè delle libere associazioni sindacali e ideali dei magistrati che danno vita...
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